LA STORIA DEL SANTUARIO
Fin dal 1100 d. C. alcune fonti parlano di un eremo situato su questo Colle, nel quale si era stabilito un certo Eutimio eremita che era giunto da Costantinopoli portando con sè una tavola di cedro sulla quale era dipinta un’immagine della Vergine in stile bizantino antico.
Nel 1149 l’eremo passò a due sorelle, Azzolina e Bice, figlie di Rampertino di Gherardi di Guezo.
Le due sorelle furono raggiunte da altre giovani donne che desideravano vivere una vita in preghiera.
Nel 1741 con il consenso del Comune e di molti devoti benefattori iniziarono i lavori di costruzione del Santuario nelle forme in cui lo vediamo oggi su disegno di Carlo Francesco Dotti.
I lavori erano pressoché terminati e nel 1757 si gettarono le fondamenta della facciata con le tribune laterali.
L’edificio, a pianta circolare con brevi bracci a croce greca, ha una sola navata e l’effetto grandioso complessivo è dato dal grande tamburo che sorregge una cupola maestosa.
I dipinti all’interno sono della Scuola seicentesca bolognese e sono opere di eccellenti artisti come Guido Reni, il quale dipinse una meravigliosa Madonna del Rosario situata nella terza cappella di destra, ma anche il Bigari, Giovanni Viani, Nicola Bertoni e altri notevoli artisti locali.
Le sculture sono opera di Angelo Pió e del Cometti, di quest’ultimo sono infatti le due belle statue di San Luca e di San Marco ai lati del portale d’ingresso.
L’altare maggiore fu eretto nel 1815 su disegno di Venturoli, prezioso e riccamente decorato di marmi e bronzi.
Dietro al presbiterio si accede con una scala a una tribuna nella quale, entro una nicchia, è custodita la preziosa icona.
L’immagine sacra è meta di pellegrinaggio non solo per i devoti bolognesi che dal centro città raggiungono il Santuario seguendo il lungo portico, ma anche per pellegrini che giungono dalla regione e in generale da tutto il territorio nazionale.
Il portico che collega il Santuario al centro è considerato il più lungo del mondo ed inizia con il primo arco da Porta Saragozza.